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Sport in Piemonte

Pallatamburello

Il Tamburello

Le dimensioni standard sono: diametro cm 26 per bambini fino a 11 anni, diametro cm 28 da introdurre dai 12 anni in poi avendo cura di far usare dapprima tamburelli leggeri (peso consigliato non oltre gr 440/480 fino a 16 anni, compresa l’impugnatura).
Per risparmiare si può fare uso dei tamburelli ricoperti ugualmente validi; all’atto della scelta l’insegnante dovrà usare alcuni accorgimenti:

  • controllare l’integrità della tela
  • controllare la rotondità del tamburello
  • controllare che il tamburello sul piano orizzontale non sia “svergolato”
  • scegliere tamburelli elastici.

I telai dei tamburelli la cui tela sia stata lacerata devono essere privati immediatamente della tela stessa; il consiglio è di accantonarli per poi essere inviati in blocco alle ditte fornitrici che provvederanno a ricoprirli.
A fini didattici, il tamburello può non essere subito inserito come attrezzo nel corso della lezione: si possono infatti usare attrezzi propedeutici, dettati dall’impegno e dalla buona volontà, come:

  • da un ritaglio di asse di legno (situazione ottimale si ha con legno duro dello spessore variabile da uno a due centimetri) si ricava una paletta simile a quella del volano o alla pala spagnola;
  • palette in compensato della forma della mano, cui vengono inseriti degli elastici per infilare ciascun dito da usare in ciascuna mano in modo bilaterale (gobak ).

Per quanto riguarda il numero dei tamburelli è bene che ciascun allievo ne possegga almeno uno unitamente ad una pallina.
Le maniglie possono essere in plastica o in pelle con diversi gradi di morbidezza e resistenza. Per i bambini che hanno ancora le mani delicate è bene controllarne la morbidezza.

Come si applica la maniglia

Sul cerchio del tamburello sono praticati due fori nei quali fanno inserite due viti dall’interno all’esterno dove viene fissata negli appositi buchi la maniglia; quindi, posta la rondella viene fissata con “dadi a galletto”: dovendo poggiare sulle prime falangi la maniglia viene regolata personalmente per ogni allievo in modo che con braccio rilassato in basso il tamburello formi con l’avambraccio un angolo massimo di 180°, per chiudersi progressivamente man mano che l’allievo impara a giocare usando la flessione del colpo (“colpo di pugnetto”).
Volendo curare l’impugnatura è bene limando il bordo adattarla alla mano dell’allievo facendo in modo che i polpastrelli del dito medio e anulare tocchino il bordo interno del cerchio.
A questo punto l’attrezzo è pronto per l’uso.
Se giocando l’allievo lamenta dolore al palmo della mano o alle dita è possibile ovviare a ciò incollando all’impugnatura un’imbottitura autoadesiva fornita dalle ditte.
Ulteriori accorgimenti possono essere dettati dalla pratica ed esperienza dell’insegnante e dello stesso allievo.

E’ il 1896: al Concorso di Treviso assegnati i primi scudetti a calcio e tamburello

Il tamburello, con il calcio, la palla a sfratto e la palla vibrata è già negli anni ’90 del XIX secolo riconosciuto come “giuoco” dalla F.G.N.I. ed inizia ad apparire nel programma ufficiale di molti concorsi ginnici, provinciali e interprovinciali, come quello importantissimo di Treviso del 1896 (fonte, una delle prime edizioni della Gazzetta dello Sport, allora “il Ciclista e la Tripletta”), disputato dal 5 all’8 settembre 1896, che ha una notevole importanza per la storiografia sportiva, in particolare quella calcistica (c’è chi vorrebbe riconoscere in esso il primo campionato italiano di calcio e quindi assegnare all’Udinese, vincitrice in quella competizione, il primo scudetto del football) ed in effetti questo è il primo concorso ginnico in cui sono organizzate “gare nazionali di giochi” e - nel loro ambito - un “campionato di football”.
L’Udinese, che vince il campionato di calcio battendo in finale la squadra di Ferrara, si aggiudica anche il trofeo per la gara nazionale di tamburello ed è premiata con medaglia d’argento per il tamburello e corona di quercia e diploma per il calcio.
Nei giornali udinesi di allora (Giornale di Udine e la Patria Furlan) si legge che il “football ed il tamburello sono giochi che in pochi anni sono diventati popolari in gran parte d’Italia, così da giustificare lo svolgimento di un campionato nazionale”.

Palle:

caratteristiche: colore bianco o altro colore omologato a seconda dello sfondo di gioco (nell’open), diametro 59 mm, peso minimo g 75/77 e massimo g 89/90 e diametro 59 mm per le categorie giovanili.
Palla federale (diametro mm 65/67, peso g 38/40) per l’indoor.
In generale si può dire che per la didattica l’insegnante deve avere buon occhio per adottare tra tutti i tipi di palle a sua disposizione quello più adatto alla lunghezza del campo e al tipo di esercizio proposto.

Campi:

Non sempre è possibile fruire di campo per il tamburello open; la versione indoor è invece favorita dalla possibilità di giocare in palestre (per le misure vedere gli appositi Regolamenti).
L’insegnante che voglia introdurlo nel CAS o nella scuola può fruire, ove sia possibile, degli impianti comunali o delle società sportive che praticano attività in zona.
Ove non esistano ancora sferisteri, se l’insegnante ha a disposizione un piazzale, può usarlo segnando le linee esterne con diversi sistemi che analizzeremo.
Spesso però non si verificano condizioni simili per cui l’insegnante dovrà accontentarsi di un qualsiasi spazio (palestra, campo da tennis, cortile, pista di corsa, prato erboso, ecc…) e, in base all’ambiente modificherà opportunamente le regole di gioco.
Quando non è possibile uscire all’aperto, si può usare la palestra che risulta adatta ad iniziare l’apprendimento e, se sufficientemente grande, il gioco indoor; è chiaro che, specialmente in questo ambiente bisognerà usare precauzioni per quanto riguarda i vetri, gli attrezzi, il rumore, la pericolosità, essendo lo spazio ristretto.
Le regole relative alla dimensione dei campi (all’aperto e indoor), alla dimensione dei tamburelli e delle palle nelle diverse categorie e per i due sessi sono precisate nelle Carte Federali da cui sono tratti i cenni di Regolamento che si trova nelle pagine che seguono.

Come tracciare un campo:

Per sviluppare la nostra progressione didattica avremo bisogno di tracciare con rapidità campi da gioco dalle dimensioni più svariate; ora prenderemo in esame la delineazione di un campo regolare open, quindi vedremo alcuni accorgimenti per la segnatura di “mini” campi.
Misurate approssimativamente con una rotella metrica le delimitazioni entro le quali deve sorgere il campo, calcoliamo subito lo spazio che dobbiamo e possiamo attribuire alla zona di rispetto sia di fondo che lateralmente.
Poniamo come esempio di concedere 2 metri per parte sulle fasce laterali e metri 5 sulle testate del rettangolo.
A questo punto calcolando metri 2 dal margine laterale tracceremo una prima linea parallela ad esso della lunghezza di m 80, ne misureremo quindi il punto centrale.
Da questo tracceremo sulla linea due tratti di m 5, uno per parte.
Partendo da questi punti tracciamo due archi di cerchio con raggio m10 verso l’altro lato del campo, in modo che si incontrino. Essi consentono di tracciare una linea centrale del campo lunga m 20. Eseguiamo ora la misura di m 40 sulla linea laterale partendo dal centro verso il fondocampo: ne delimitiamo quindi la lunghezza.
Ricordiamo che gli archi di cerchio possono essere eseguiti con un cordino adeguatamente lungo, tenuto fisso al centro del cerchio, quindi teso dalla parte opposta e fatto ruotare eseguendo l’arco desiderato.

 

Campo

Dal lato opposto eseguiamo con punto fisso al centro due archi di cerchio con raggio m 40 che incontrino due altri archi di cerchio eseguiti nei punti A e B con raggio m 20.
Ora non ci resta che unire i punti trovati ed il rettangolo è fatto.
Vanno ora tracciate, secondo regolamento le linee definitive, ricordando che tutte devono avere una larghezza pari al diametro della palla, essere di colore bianco e fare parte del terreno di gioco.